I manga sono parte integrante della cultura popolare del Sol Levante: non sono “semplici” fumetti, ma incarnano i valori della società giapponese. In Occidente, in particolare in Italia, sono diventati col tempo molto conosciuti. Nell’ultimo decennio infatti sono passati dalla nicchia al mainstream. Se in un primo momento i manga erano quindi “roba da nerd”, adesso vengono apprezzati da molte più persone e hanno finito per creare una community di appassionati sempre più ampia.
Per i novizi, a meno che non abbiano un senpai al loro fianco, è sempre un po’ difficile destreggiarsi tra i vari generi e tipologie di manga e a volte persino i più esperti commettono qualche errore.
Ma noi di Fantàsia Store siamo pronti a venire in tuo soccorso, con questa Guida Definitiva ai Generi e Target Manga™. Nei prossimi paragrafi troverai tutto ciò che ti serve per imparare a conoscere al meglio questo vastissimo mondo e scegliere il manga più adatto a te!
Che differenza c’è tra tipologia e genere?
Comprendere e approfondire le diverse tipologie e i diversi generi di manga è fondamentale non solo per trovare una lettura di proprio gusto, ma anche una che possa essere adatta alla propria sensibilità.
In Giappone, difficilmente le opere manga vengono pubblicate subito come tankōbon (cioè in volume unico), come succede invece da noi. Normalmente i singoli capitoli vengono infatti rilasciati a cadenza variabile su riviste specializzate. Queste riviste possono essere considerate come “grandi contenitori”, che radunano diverse opere con il medesimo target, ovvero uno stesso tipo di persona.
Ma nonostante manga diversi vengano serializzati nella stessa rivista, non per forza essi trattano le stesse tematiche: certo, ci sono casi in cui due opere possono condividere alcuni argomenti, come ad esempio One Piece e My Hero Academia, che si concentrano entrambi su combattimenti e sulla crescita dei personaggi... ma sulla stessa rivista che li ospita, ossia Shōnen Jump, possiamo trovare anche Blue Box, che è una commedia romantica.
Questo esempio ci aiuta a capire meglio la differenza tra tipologia e genere, che possiamo riassumere così:
- la tipologia è la “tipologia di pubblico” a cui è rivolto il prodotto. Si suddivide per genere (maschio o femmina) e per fascia d’età;
- il genere invece è l’argomento che tratta l’opera, allo stesso modo dei generi dei libri o dei film.
Ma entriamo più nel dettaglio!
Quali sono le principali tipologie di manga?
Le tipologie di manga principali sono 7, a cui si aggiungono altre categorie minori: scopriamole una per una.
1. Kodomomuke o Kodomo
Kodomo (子供) in giapponese significa “bambino”. Questa tipologia di manga è dedicata quindi ai più giovani: è priva di fanservice (cioè di scene piccanti) e tratta tematiche semplici, lineari, appropriate per un pubblico nemmeno preadolescente, senza particolari distinzioni di genere. Il manga Kodomo più famoso è sicuramente Doraemon, opera storica e popolarissima, anche grazie all’anime, del sensei Fujiko F. Fujio.
2. Shōnen
Shōnen (少年) significa “ragazzo”. Questo genere nasce nel XX secolo, più precisamente a partire dagli anni ‘50. Indica i manga dedicati al pubblico di genere maschile in età compresa tra i 12 e i 18 anni. Osamu Tezuka, conosciuto anche come il “padre dei manga”, ha pubblicato anche molti shōnen, come il classico Astro Boy.
Durante gli anni, gli shōnen si sono evoluti, anche grazie al lavoro di mangaka come Gō Nagai, conosciuto soprattutto per il suo capolavoro Devilman. Dalla metà degli anni ‘80 inizia Shueisha inizia a serializzare una delle opere cardine della storia dei manga: Dragon Ball, del maestro Akira Toriyama, che consolida definitivamente lo shōnen moderno come manga d’azione e avventura, facendo strada a capolavori come One Piece, Naruto e Bleach.
Come anticipato però, gli shōnen non sono solo “battaglie tra veri uomini”. Abbiamo anche opere ecchi, più orientati agli adolescenti, dove la trama romantica è accompagnata da una discreta quantità di fanservice (vero, The Quintessential Quintuplets?), le opere a sfondo sportivo, ma anche i gialli e i thriller.
3. Shōjo
Shōjo (少女) vuol dire “ragazza”. Semplificando, possiamo dire che gli shōjo sono la controparte femminile degli shōnen. Quindi, sono opere indirizzate a ragazze adolescenti. Gli shōjo, prima degli anni ‘70, erano comunque prodotti da uomini, ma con l’arrivo del gruppo di autrici di cui fanno parte Moto Hagio (Barbara), Keiko Takemiya (Il Poema del Vento e degli Alberi) e Riyoko Ikeda (Le Rose di Versailles, da noi comunemente nota come Lady Oscar), si introduce uno stile innovativo, caratterizzato da tavole dai tratti delicati e drammatici. I personaggi maschili sono eterei e filiformi, con tratti androgini ispirati da attori o cantanti famosi, cosa che fa immediata presa sul pubblico di riferimento.
Grazie a queste mangaka, diventa sempre più comune anche lo shōnen-ai, un sottogenere che indica le storie romantiche tra uomini, definite anche Boys Love.
È però negli anni ‘80 che nasce lo shōjo per eccellenza: Pretty Guardian Sailor Moon, creato dalla talentuosa Naoko Takeuchi. Sailor Moon diventa popolarissimo, anche fuori dal Giappone, grazie al suo adattamento anime. Capostipite dei mahō shojo, cioè dei manga con protagoniste ragazze dotate di poteri magici, spiana la strada ad altre serie come Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch o l’evergreen Card Captor Sakura delle CLAMP.
Un altro caposaldo shōjo è Nana di Ai Yazawa: un’opera iconica non solo per la narrazione drammatica e realistica, ma anche grazie al suo character design che omaggia la stilista Vivienne WestWood e i suoi capi d’alta moda.
4. Seinen
Seinen (青年) in giapponese indica un “uomo giovane”. Questo target si riferisce a giovani uomini, dunque maschi maggiorenni. Tra i mangaka che realizzano opere di questa tipologia troviamo i sensei Inio Asano con il suo Buonanotte, Punpun; Shuzo Oshimi con Tracce di Sangue o il più recente Bentornato Alice; Naoki Urasawa con 20th Century Boys o Monster e infine il grandioso e compianto Kentarō Miura con il suo acclamato Berserk.
Forse anche più che con gli shōnen, non è raro trovare tra i seinen opere romantiche. Un esempio è la commedia My Dress-up Darling. In effetti, sono molto comuni anche opere con personaggi moe (ragazze candide e graziose), che solitamente seguono una narrazione lenta che trasmette un senso di familiarità e dolcezza al lettore. Una di queste opere, molto apprezzate anche dal pubblico italiano, è La Divisa Scolastica di Akebi.
5. Josei
Josei (女性) significa “donna” e questa tipologia è la controparte femmile dei seinen. Di questa macro categoria fanno quindi parte quelle opere dedicate a donne adulte. I temi sono simili a quelli degli shōjo, ma più maturi e spesso più espliciti. All’interno del target josei si distinguono tre macro categorie: drammatici, romantici e pornografici in senso pieno (questi ultimi, pubblicati da piccole case editrici).
Purtroppo in Italia abbiamo pochissime opere di questo tipo, ma possiamo comunque leggere alcune gemme di autrici straordinarie. Della sensei Moyoco Anno abbiamo Questo Non è il Mio Corpo, opera molto delicata che tratta il tema dei disturbi alimentari, o Memorie di un Gentiluomo, manga storico ambientato in un bordello parigino del XX secolo.
6. Seijin o Ero Manga
Lo so che li stavi aspettando. Gli Ero manga, conosciuti dal pubblico occidentale come Hentai (変態, letteralmente “pervertito”) sono opere più o meno pornografiche, dedicate al solo pubblico adulto e si suddividono in una miriade di sottocategorie. Questo genere di opere contiene al suo interno i vari fetish che fanno parte della cultura giapponese, dal più conosciuto BDSM ai kink più particolari. In Italia abbiamo la famosa la serie Black Magic, della quale fa parte anche il controversissimo Metamorfosi dell’autore ShindoL.
7. Dōjinshi
I dōjinshi (同人誌) sono in realtà tutte le autopubblicazioni, soprattutto di autori emergenti. Essi vengono associati spesso alla pornografia, ma quest’etichetta è talvolta troppo generica: possono parlare di vari argomenti, e anche non per adulti. Solitamente hanno come protagonisti personaggi di un’opera già esistente, ma talvolta presentano anche soggetti originali.
Molti autori famosi hanno iniziato in questo modo, ad esempio il nostro (sempre affetto da mal di schiena) Yoshihiro Togashi e anche Rumiko Takahashi, la mamma di Lamù e Inuyasha.
Altre tipologie minori
In Italia, altre tipologie di manga come gli Yonkoma (strisce comiche basate su quattro vignette), gli Hobby, gli Educativi, e le tipologie Silver e Golden (dedicati ad un pubblico maturo/anziano) non sono molto conosciute.
Un target che invece sta conquistando la sua nicchia anche in Occidente è il Gekiga. I manga che fanno parte di questa categoria riguardano storie mature e drammatiche, nate per soddisfare quella fetta di pubblico che comprendeva in origine i giovani adolescenti degli anni ‘50, costretti a iniziare a lavorare nel pieno dopoguerra.
Il Gekiga basa la sua struttura su un dialogo tra mangaka e lettore, in grado di creare una sorta di relazione parasociale tra le due parti. Ne abbiamo un esempio con La Mia Vita in Barca del sensei Tadao Tsuge.
Quali sono i generi principali dei manga?
Come per i libri, i generi dei manga sono tantissimi. Qui includiamo una panoramica dei più comuni, ognuno con una breve descrizione e qualche consiglio.
- Azione: genere legato solitamente al target shōnen in cui sono presenti molte battaglie e scene action, alcuni esempi sono: Demon Slayer, Chainsaw Man, Jujutsu Kaisen e Fullmetal Alchemist.
- Comico: manga che si concentrano sullo humor, talvolta parodizzando altre opere. Abbiamo come esempi Gintama, SPY X FAMILY e Prison School.
- BL, sigla per Boys Love. Fanno parte di questa categoria tutti i manga che hanno come tematica chiave la relazione omosessuale tra due uomini, questo genere può presentare scene più o meno esplicite a seconda del target. Tra i miei preferiti ci sono Fatti Forza Nakamura, Transparent Love, One Room Angel e Lullaby of the Dawn.
- Ecchi: come già accennato precedentemente, contengono decisamente molto fanservice e sono legati ai target shōnen e seinen. Ne sono un esempio Non Tormentarmi, Nagatoro!, Monster Musume o anche Miss Kobayashi’s Dragon Maid.
- Fantasy: questi manga sono ambientati in un mondo fantastico, dove esistono creature mitiche e la magia. Possono essere ambientati in un mondo simile al nostro o completamente differente, dove tutto è cambiato in funzione della magia. Se ami Dungeons & Dragons, sicuramente ti piaceranno opere come Claymore, DanMachi, Spice and Wolf e Frieren. Se invece sei una brutta persona (come me) dai anche un occhio a Redo of Healer, ti piacerà.
- GL: sigla per Girls Love, come sopra ma tra donne. Ti suggerisco Whisper Me a Love Song, Yuri is My Job e (attenzione ai trigger warning) Citrus.
- Isekai: sottogenere del fantasy, ma con premesse diverse. I protagonisti, dopo la loro morte (di solito violenta, vedere Truck-kun per credere), invece di andare in un aldilà, si ritrovano in un mondo totalmente diverso da quello in cui vivevano (da qui “isekai”, ovvero “mondo differente”), dove hanno poteri magici o si sono reincarnati in strambe creature. Tra i più famosi troviamo Konosuba, The Rising of the Shield Hero e Re-Zero.
- Mecha: con questo termine ci si riferisce alle storie incentrate su dispositivi robotici da combattimento, solitamente dotati di una cabina di pilotaggio. Opere come Evangelion, Darling in the Franxx e Code Geass fanno parte di questo genere.
- Orrore: manga con tematiche horror. A seconda del target di riferimento, l’opera sarà più o meno spaventosa. In questo genere infatti troviamo sia lo shōnen Hanako-kun, sia il seinen L’Estate in cui Hikaru è Morto, sia lo shōjo (sì, è uno shōjo) Tomie del maestro dell’horror Junji Ito.
- Rom-com: commedie romantiche. Se apprezzi le opere in cui i protagonisti dopo 15 volumi si riescono a tenere solo per mano allora questo è il genere che fa per te. Consigliati lo shōnen A Couple of Cuckoos della sensei Miki Yoshikawa e i nuovi shōjo della casa editrice J-Pop Studio Cabana e Lei e il suo Cane da Guardia.
- Slice of life: come si può intuire dal nome riguardano dei “pezzetti” di vita, solitamente adolescenziale o di giovani adulti alle prese con il loro lavoro. Ne sono un esempio: Bocchi the Rock, Takahashi e il Negozio di Biciclette e Hirayasumi
- Sportivo (o spokon): come già accennato in precedenza fanno parte di questo genere i manga sportivi, come Haikyu!!, Medalist e, per veri egoisti, Blue Lock. Ma ci sono alcune eccezioni, come il nuovo gioiellino targato Shueisha Akane Banashi che strizza l’occhio al genere pur non rientrandoci in modo assoluto.
- Thriller psicologico: manga dalle trame profonde e che affrontano temi attuali come l’etica, la moralità, le relazioni umane e la scoperta del sé. Solitamente toccano argomenti dark e sono molto apprezzati da un pubblico maturo. Alcuni esempi sono: Death Note, Erased, Homunculus e Vagabond.
Come scegliere il manga che fa per te
Scegliere il manga che fa per noi non è sempre semplice. Il mio consiglio di lettrice è quello di esplorare target e generi, senza farsi spaventare dalle etichette. Ricorda che le tipologie sono un mero costrutto, valido soprattutto per il mercato giapponese, e che in Italia perde quasi valenza, dato che noi non abbiamo riviste manga sul modello di quelle del Sol Levante.
Per questo, un ragazzo può tranquillamente leggere uno shōjo e una ragazza uno shōnen. L’unico paletto che mi sento di mettere è quello di approcciarsi a opere adatte alla propria maturità personale.
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