Hai mai sentito parlare di Games Workshop? È probabile di sì, o magari hai avuto occasione di intercettare qualcuno dei suoi titoli più famosi. Dopotutto, ultimamente Space Marine II ha avuto una certa risonanza nel mondo dei videogiochi, e se ti è capitato di vedere la miniserie Secret Level, prodotta da Amazon Prime, potresti aver visto proprio quegli Space Marine in uno degli episodi. Più di recente, ha fatto molto parlare anche la partecipazione dell’attore Henry Cavill (uno di famiglia, che questi prodotti li conosce molto bene) in una qualche serie dedicata all’universo di Warhammer 40.000. Ebbene, dietro a tutto questo c’è proprio la Games Workshop.
In questo articolo, esploriamo meglio la sua storia e alcuni dei suoi titoli più iconici, diventati un must per gli amanti del wargaming.
Games Workshop: da dove è iniziato tutto
Partiamo dall'inizio: Games Workshop è un'azienda britannica fondata nel 1975 da John Peake, Ian Livingstone e Steve Jackson. È diventata famosa nel mondo per i suoi giochi da tavolo, di miniature e per gli universi narrativi fantasy e fantascientifici che ha creato.
Oggi, il vero cuore pulsante dell’azienda è chiaramente il wargaming: una tipologia di gioco da tavolo che nel tempo ha raggiunto un pubblico tutto suo, al punto che molti lo considerano un mondo a parte.
Cos’è un wargame e cosa lo rende diverso dagli altri giochi?
Un wargame ti pone al comando di un esercito in miniatura (o comunque di un certo numero di soldati e guerrieri) che si cimenta in autentiche battaglie, su piccola o grande scala. Ogni modellino - che sia un eroico soldato, un terribile mostro o una legione spaziale - diventa protagonista di un’epica storia di guerra, dove ogni lancio di dado può cambiare il destino di interi mondi. Sistemi come Warhammer 40.000 e Age of Sigmar ti mettono proprio nei panni di uno di questi comandanti, ma offrono anche qualcosa di più del semplice gioco.
Infatti l’esercito viene costruito e dipinto dal giocatore, che li personalizza secondo i propri gusti e ne definisce le tattiche e la composizione (e perché no, anche la storia e il passato).
4 titoli imperdibili di Games Workshop
Proprio i già nominati Warhammer 40.000 e Age of Sigmar rappresentano i due maggiori franchise di Games Workshop. Ma non sono gli unici che questa casa di produzione ha sfornato nel tempo: ecco quindi una breve panoramica dei titoli principali, tuttora supportati. Per ciascuno, abbiamo cercato di mettere in risalto soprattutto il tema e la premessa, senza la pretesa di entrare troppo nel dettaglio (ma ci riserviamo di raccontarli ancora meglio in qualche articolo futuro!).
Age of Sigmar: il fantasy dopo l’apocalisse

Questo gioco è ambientato in un universo fantasy ricco di magia, creature leggendarie e battaglie spettacolari. Gli eserciti di miniature si affrontano nei Regni Mortali, originati dai resti di un mondo antico vittima del Chaos.
Qui divinità guerriere come Nagash o Kragnos, mostri titanici tra cui i temuti Mega-Gargant, incantesimi devastanti e i temibili dei del Chaos (menzione speciale per la subdola divinità ratto degli Skaven, new entry del pantheon), si contendono il dominio assoluto contro i rimasugli di quello che era lo storico ordine dell’Impero dell’Uomo, confrontandosi occasionalmente con gli immancabili elfi e nani. I Regni Mortali sono un luogo selvaggio e in continua guerra, dove ogni scontro può cambiarne il destino.
Storicamente, Age of Sigmar nasce come seguito del classico Warhammer Fantasy, del quale riprende stile e genere, evolvendolo con un set di regole più simile a quello di Warhammer 40.000. Si basa infatti su bande di unità a basetta tonda a movimento libero, laddove invece il classico Warhammer prediligeva gli squadroni modello “reggimento”, a base quadrata e formazione compatta.
Age of Sigmar è un ottimo titolo per iniziare a muovere i primi passi nel mondo del wargame, magari grazie a uno dei set introduttivi e ai loro piccoli eserciti (peraltro, anche abbastanza convenienti da un punto di vista economico).
Warhammer 40.000: Grimdark e guerra totale

Ambientato in un lontano futuro oscuro, dove l’intera galassia è consumata dalla guerra, Warhammer 40.000 è famoso per la sua ambientazione cupa e brutale, pura definizione del grimdark moderno. Nel 41° millennio non c’è pace, solo conflitto eterno sullo sfondo di una quotidianità fatta di superstizione, paura e oscurantismo, dove nessuna delle fazioni in gioco può dirsi veramente positiva.
La più iconica è senza dubbio quella degli Space Marine, i paladini genetici dell’Imperium dell’Uomo, creati per essere l’élite guerriera della razza umana e contrastare gli alieni e le forze del Chaos (le stesse che troviamo anche in Age of Sigmar). Ma non è l’unica.
Non possiamo non citare infatti anche i selvaggi e caotici Orks, creature bioingegnerizzate create solo per combattere e per spuntare come funghi infestando ogni mondo; i misteriosi Necron risvegliati da un sonno millenario e che ora percorrono la galassia come orde di robot-non-morti; o ancora i terrificanti Tiranidi, le creature aliene guidate da un’unica mente alveare che non desiderano altro che fagocitare ogni grammo di biomassa esistente per poi passare alla galassia successiva.
Le battaglie, in Warhammer 40.000, si combattono tra pianeti devastati, rovine industriali e campi di battaglia futuristici, con tecnologie avanzate e perdute, poteri psionici e armi capaci di annientare interi mondi. È un gioco dove ogni mossa può decidere il destino della galassia, e che si articola in modo simile a quello di Age of Sigmar (basetta tonda). E anche in questo caso, Games Wokshop offre set introduttivi molto ben fatti.
Middle-earth Strategy Battle Game: da Lo Hobbit al Signore degli Anelli

Un wargame che ti porta direttamente nel cuore della Terra di Mezzo, l’universo epico creato da J.R.R. Tolkien apparso in opere come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e La Guerra dei Rohirrim. Nell’universo condiviso della Middle-earth, eserciti di miniature ispirate ai film e ai libri si affrontano in battaglie tattiche e cinematiche, tra le rovine di Osgiliath, i campi di Pelennor o ai piedi del Monte Fato, o in altri scenari che nel tempo hanno dato a questa ambientazione un fascino inimitabile.
Potrai guidare le forze del bene — come Aragorn, Gandalf o le legioni di Rohan e Gondor — oppure abbracciare il lato oscuro con Sauron, gli Orchi di Mordor, i Nazgûl o persino un Balrog. Il sistema di gioco è semplice da imparare, ma ricco di sfumature strategiche, perfetto per rivivere (o riscrivere) le battaglie più iconiche della saga.
The Old World: un classico in una nuova forma

Warhammer: The Old World è ambientato in un mondo dark fantasy classico, ricco di storia, intrighi e guerre senza fine. Questo universo, che come abbiamo accennato, è di fatto l’antenato di Age of Sigmar ed è popolato da cavalieri in armatura pesante, elfi millenari, orchi brutali e oscure forze del Chaos pronte a scatenarsi sul Vecchio Mondo in scontri che sembrano essere usciti direttamente dal meglio della letteratura fantastica dell’epoca d’oro. Da non dimenticare che, in quanto remake dell’originale Warhammer Fantasy Battle, con quest’ultimo condivide proprio le premesse del franchise del 1983.
A differenza degli altri titoli che abbiamo citato, questa volta le battaglie si combattono con grandi schieramenti ordinati in ranghi serrati dove la disciplina, la manovra e la potenza degli eroi cambiano le sorti dello scontro. In The Old World comanderai eserciti ispirati alle tematiche più amate del genere, come quelli dal sapore mitteleuropeo rinascimentale dell’Impero, le schiere di non-morti dei Re dei Sepolcri, i Nani discesi dalle loro montagne accompagnati da eterni rancori, o gli onorevoli cavalieri ammantati di fiaba di Bretonnia, in scenari degni di una trasposizione cinematografica.
Se ti abbiamo incuriosito, dai un’occhiata agli starter set.
Cosa sapere per scegliere il wargame adatto a te
Questi sono solo alcuni dei tanti giochi di Games Workshop che potrai intavolare e, come ogni altro gioco di miniature, ciascuno ha le sue storie, i suoi eroi e il suo pubblico.
Ma come capire se fa per te? Per esempio, puoi considerare diversi aspetti.
Al di fuori del circuito dei tornei, occuparsi della parte artistica di questo hobby non è strettamente necessario, ma è una delle più stimolanti (e per questo abbiamo una notevole selezione di colori e strumenti per la pittura) e necessita di una buona dose di studio.
Inoltre, la curva di apprendimento di questo genere ludico è forse la più ripida di tutti, ma è senza dubbio anche tra le più appaganti da affrontare. Infine, la community è coesa, appassionata e dedicata.
In futuri articoli esploreremo più nel dettaglio gli elementi essenziali di questo hobby, ma se nel frattempo hai voglia di qualche consiglio in più, non esitare a contattarci. Puoi usare il bottone che trovi qui in basso: la nostra Live Chat è lo strumento perfetto per chiederci informazioni e iniziare subito a giocare. Oppure, scrivici una mail a servizioclienti@fantasiastore.it, il nostro team è sempre a tua disposizione!