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Pirati estremamente intelligenti che si nutrono dell’angoscia per ritardare la lenta morte delle proprie anime, i Drukhari sono l'epitome di tutto ciò che c'è di eccessivo e crudele nell’antica razza Aeldari dalla quale discendono.
Il loro potenziale infinito è messo al servizio di qualsiasi terribile scopo si prefiggano e, poiché le loro vite durano millenni, hanno tutto il tempo per perfezionare le arti oscure che praticano.
I Drukhari hanno abbandonato la dimensione materiale da tempo, e ora emergono dal loro reame crepuscolare solo per godere dei tormenti delle razze inferiori. Le cabale dei loro guerrieri colpiscono con rapidità e all'improvviso da portali aperti nella Rete, per poi sparire come fantasmi quando la resistenza nemica diventa eccessiva.
Lanciano le incursioni dall'alto; intere armate stridono nella mischia, sparando dai ponti di barocchi velivoli grav prima di scendere in picchiata per godersi il massacro da vicino. Spruzzi di sangue e cadaveri in preda agli spasmi segnano il loro passaggio, e le risate di questi spietati guerrieri sono l’ultima cosa che le vittime sentono.
Per i sadici Drukhari, il dolce frutto dell’orrore è gustoso quanto la carezza di una lama affilata sulla pelle morbida. Desiderano spezzare i corpi dei prigionieri, ma bramano ancora di più schiacciare i loro spiriti, poiché non c’è niente di più gratificante per gli abitanti della Città Oscura che avere il dominio assoluto su coloro che li avevano contrastati.